Ogni tanto mi trovo a usare indifferentemente le parole “cioccolatino” e “pralina”.
Mi sono resa conto, quando un cliente mi ha chiesto la differenza, che non so dare una risposta precisissima;
quindi eccomi a mettere chiarezza soprattutto a me stessa!

Il dizionario Oxford Languages riporta:

Pralina: Confetto formato da una mandorla tostata ricoperta di zucchero caramellato o di cioccolato.

“Confetto” non deve far pensare a quelli che ci vengono regalati ai battesimi (duri, vanigliosi e probabilmente destinati alla credenza della nonna), bensì a qualcosa che appartiene al mondo della confetteria, cioè i dolci non da forno (marmellate, frutta secca, cioccolata, zuccheri e caramelle…).

che poi… quelli con il cioccolato ancora ancora, ma quelli solo mandorla e zucchero? Cioè, altro che canditi, questo è “il maleh”

Di fatto, pralina al giorno d’oggi è un sinonimo del termine “cioccolatino” (per fortuna, sennò che figura ci facevo? La figura del cioccolatino! applausi, grazie) anche se storicamente, indicherebbero le preparazioni a base di frutta secca, in particolare mandorla e nocciola.

Poi, anche tra i cioccolatini ci sono alcune sottocategorie, vediamo le principali.

Se provate a fare mente locale sui cioccolatini che più facilmente trovate in commercio (ahimé, industriali) potrete da voi già fare un distinguo: ci sono quelli che hanno un guscio esterno e dentro hanno qualcosa, ci sono poi quelli che invece sono tali e quali dentro e fuori.
Altri ancora, hanno una ulteriore caratterizzazione sul guscio esterno.
Alcuni hanno sia un ripieno più morbido del guscio e una nocciola, altri solo una crema fresca e cremosa (da andare a scavare con la punta della lingua, yum!).
Quindi, ecco la prima differenziazione:
-cioccolatini ripieni
-cioccolatini pieni


Un esempio (uso i miei cioccolatini)?
Cioccolatini ripieni: “Bosco Dolomitico”
Cioccolatini pieni: “Cuore gianduiotto”

Così metto una goccia di miele nel ripieno del “Bosco Dolomitico”

Tra quelli ripieni, poi si può ulteriormente suddividere tra cioccolatini “base grassa” e quelli “base acqua”.
Non crediate che quelli base acqua siano meno calorici, eh!
Con “base grassa” si intende che il ripieno ha come componente cremoso un grasso, come ad esempio la nocciola, la mandorla, il pistacchio, o ancora il burro anidro, l’olio di cocco, l’olio di girasole, l’olio extravergine di oliva, insomma, abbiamo capito.
con “base acqua” si intende invece che la morbidezza è data dall’emulsione tra il cioccolato e qualcosa che contiene acqua.
Esempio: la panna, il mascarpone, il succo di frutta, tutti i latte vegetali, il burro non anidro (eh sì! contiene acqua!), le marmellate e confetture, la frutta fresca, tisane e tè, caffè… eccetera.

La differenza sostanziale sta nella durata del cioccolatino (a meno di usare conservanti): un cioccolatino base grassa è più longevo di uno base acqua.

E a voi quale cioccolatino piace di più?

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